Gli iPhone sono costruiti in USA parola di Tim Cook

L’iPhone non è realizzato negli States?

Questa la falsa notizia che ha purtroppo circolato e che è stata prontamente smentita con queste parole:

Non è vero che l’iPhone non sia fatto negli USA

da Tim Cook, in persona, ovvero dal CEO di Apple, l’intervista è stata rilasciata dal CEO al sito americano Recode, molto popolare tra l’altro negli States.

Ma come è sorta questa diceria? In realtà l’idea è venuta fuori come polemica arrivata direttamente alla società Apple sulla base dei legami con la Cina e con altri paesi fornitori.

La questione in ballo è sempre stata quella legata ai Componenti e Cook ha aggiunto:

Abbiamo sempre realizzato i componenti negli USA, ma si è portati a considerare solo dove il prodotto viene assemblato.

La globalizzazione porta a scegliere di far assemblare i “pezzi” in un luogo dove il costo del lavoro risulta più conveniente all’azienda produttrice, sebbene possano esserci critiche a questa modalità ciò non ha comunque nulla a che vedere con i componenti stessi e il luogo dove essi vengono fatti.

Progettazione e Assemblaggio

Come visto le due cose non sono accomunabili ed è prassi consolidata che un prodotto (come anche l’iPhone) sia progettato, costruito e assemblato in posti differenti.

Anche in passato sempre Cook affermò e pronunciò gli stessi concetti e ancora oggi ribadisce che le componenti chiave di iPhone sono prodotte negli Stati Uniti, scansando ogni possibile equivoco su questo tema che comunque mantiene una certa rilevanza.

Ad esempio il vetro del display di iPhone e iPad viene realizzato dall’azienda statunitense Corning la cui sede è nel Kentucky, il modulo Face ID viene invece prodotto in Texas, così come diversi chip integrati nell’iPhone, a questi si aggiungono anche i macchinari di progettazione, sempre americani.

La filiera è quindi chiarita dallo stesso CEO, e si presenta così schematicamente:

  1. Produzione dei componenti in USA
  2. Trasferimento (a fini di assemblaggio) dei componenti all’estero o in altra sede sulla base della convenienza di costo per tale assemblaggio.

All’estero sono società come Foxconn e Pegatron quelle che si occupano dell’assemblaggio finale.

Il CEO della Apple, ha anche ricevuto pressioni politiche rispetto a questo aspetto, ma non sono queste a spingere Apple a creare nuovi posti di lavoro negli States.

La compagnia già agisce in tal senso e lo fa fornendo una risposta al fatto che “Apple sarebbe potuta nascere unicamente negli USA”.

Le informazioni dicono che nel mese di gennaio 2018 Apple aveva annunciato un piano di 5 anni che prevede un investimento di 350 miliardi nell’economia nazionale, e tale piano di investimento mira prevalentemente alla creazione di nuovi posti di lavoro, va inoltre ricordato che di investimenti in atto già ce ne sono oltre a quelli previsti e non ancora avviati.

La compagnia ha messo in piedi anche uno strumento noto con il nome di Advanced Manufacturing Fund al fine di investire nella produzione di componenti proprio negli Stati Uniti, andando così a contribuire in un numero ampio di aziende come Corning (in questo caso con 200 milioni di dollari) e Finisar (con 390 milioni).